domenica 20 aprile 2008

Dialogo con Arco Rosca

C'è una problematica di cui tenere conto, quando si realizza un progetto, ovvero il rischio dell'autoreferenzialità.
Nel realizzare un'opera, bisogna sembre avere bene in mente quello che è stato fatto prima, mantenere il sottile rapporto tra alta qualità, quantità e tempo.
Soprattutto è fondamentale avere un quadro oggettivo della situazione e tale visione si crea con il confronto dato dal continuo dialogo con i vari esperti del settore.

Revisione da parte di persone competenti sempre e comunque.

Per ogni aspetto del progetto Arketipo ho consultato vari professionisti (e non) in diverse discipline e da loro ho ricevuto preziosi insegnamenti, senza trascurare la comunità di riferimento.
Qui riporto parte di un'interessantissima conversazione che mi ha visto partecipe.

Arco Rosca alias Paolo Valente è un architetto (nella first life). Cura un blog dove tratta questioni inerenti la nostra contemporaneità. Utilizza SL come strumento.


GenoF Karas alias Francesco Genovesi è uno studente di Informatica Umanistica.
Sta costruendo Arketipo in SL.



GenoF Karas: Benvenuto, l'idea all'origine è di centro nato per preservare l'albero della conoscenza interno, la struttura sprofonderà anche nel sottosuolo di 30 metri formando di fatto una figura geometrica cubica, per trasmettere implicitamente solidità.
L'albero è realizzato sculpt e simula una mano che protende al cielo una volta finito sara' possibile sedersi sopra per incontri informali, mentre la sala congressi vera e propria è in fondo. Le poltrone riprenderanno la simmetria dei raggi della sfera e convoglieranno nel punto dove l'insegnante spiega.

arco Rosca: Ho capito, vi si accede dai ballatoi.

GenoF Karas: Esatto e anche da scale di lato...
Ripeto sono un grafico, non ho mai fatto architettura. Ho guardato manuali, certo, nella speranza di aver fatto almeno un lavoro decente.

arco Rosca: Allora GenoF, la struttura come la chiami tu e tutto il resto sono un'architettura a tutti gli effetti e le cose che vedo hanno un progetto consapevole.

GenoF Karas: Si ho cercato di pianificare tutto nel dettaglio, in funzione dell'uso che se ne dovrà fare.

arco Rosca: Purtroppo nell'aspetto formale, lì non ci sono manuali che tengano, avresti dovuto sviluppare di piu l'immaginazione;
La capacità di trasformare delle questioni che ti sei poste, nello specifico in forme.
Fai riferimento chiaramente a un sistema realistico e molto caratterizzato: pietra, forme, tettonica, spiccata ecc...
Non è che non sia bella o brutta o mancante di qualcosa è pensata in questo contesto.

GenoF Karas: Per ospitare la zona congressi e orientamento e successivamente uffici per i docenti nei piani inferiori.

arco Rosca: Quindi devi finirla cosi, magari dopo il contenitore potresti provare a trovare per contrasto soluzioni per l'interno diverse.

GenoF Karas: Avevo in mente di inserire elementi steampunk piuttosto marcati, tubature piuttosto elaborate sculpt, ventole e molto altro. Ho sì guardato manuali di architettura, ma ho avuto bene in mente, sin dall'inizio, l'identità propria del centro.

arco Rosca: Uhm, sempre post industriale;
mi riferivo ai testi o ai video.

GenoF Karas: Certamente, il progetto è suddiviso a sua volta in vari aspetti:
- la forma, riferito alla costruzione;
- l'interattività inerente appunto ai pannelli, notecard, blog e molto altro. L'obiettivo è appunto fornire contenuti e servizi per la comunità.

arco Rosca: Oggi SL ha una piattaforma che ci permette di raggiungere standard molto alti.
Alla fine si riduce tutto, per me che sono un architetto, a dare forme ai contenuti e come queste forme, in condivisione tra loro, funzionino e siano riconosciute anche per i contenuti a cui danno forma.
Il lavoro che vedo (si riferisce ad Arketipo, al museo Galileo e alla Torre di Pisa) è di buona qualità e concentrazione. Lo spazio con l'albero anche molto interessante.

GenoF Karas: Non avendo basi di architettura mi preoccupo molto di non fare errori.
Nel disegno per rappresentare un uomo o un paesaggio mi basta seguire le regole anatomiche e prospettiche, ma per quanto riguarda l'architettura non so quali criteri seguire.

arco Rosca: L'architettura è una forma di espressione del mondo. Segui i tuoi occhi e il tuo pensiero. Guarda il mondo che hai attorno e le sue questioni: cerca di dargli una forma.
Certo c'è il mestiere, ma se mancano il progetto, l'immaginazione e una certa consapevolezza non serve a molto.

GenoF Karas: E' questo il mio problema.
Solo dopo che si sanno le regole uno può immaginare.
E' una condizione imprescindibile.
Prendi Picasso, con Guernica realizza un capolavoro del cubismo, ma se lo si analizza quel dipinto soddisfa le più sottili regole compositive.

arco Rosca: Non c'è una ricetta GenoF.
Certo la tecnica è fondamentale, ma Guernica verra ricordato per la rappresentazione della guerra da un particolare punto di vista che spesso (non in quel caso comunque) vuole essere condiviso.

GenoF Karas: Capisco la tua logica e seguo il tuo pensiero, ma sono molto indietro rispetto a quello di cui parli.

arco Rosca: Da quello che vedo va tutto bene. Ti sei posto come costruire.
Oggi viviamo in un mondo dove prevalgono i riflessi non più le ombre che caratterizzavano la città di pietra sino alla metà del secolo scorso (riferendosi al fatto che Arketipo è costruito in pietra). Qui in SL c'è anche l'aspetto ludico quindi divertiti anche! (Mi sorride).
Pur facendo cose serie non dimenticare mai questo importante aspetto.

GenoF Karas: Credo di aver capito a cosa ti riferivi con quella frase inerente alle ombre. Contano maggiormente le conseguenze che portano le forme che le forme stesse. Per ricreare il reale bisogna tenerne di conto, dato che esse hanno forse più importanza della semplice forma.

arco Rosca: Certo, immagina quando hanno edificato il Colosseo in soli dieci anni: BIANCO e ALTO in una Roma attraversata da strade sporche di terra.
Era qualcosa che fissava un nuovo standard, una forma che esprimeva una possibilità di quella cultura, fissando lo spirito del tempo.

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